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Di Francesca Guglielmino e Bobo Nigrone
Con Francesca Guglielmino/Stefania Ventura e Giulia Rabozzi
Regia Bobo Nigrone
Disegno luci e videomapping Simona Gallo
Animazione video Francesca Quatraro
Movimenti coreografici Emanuele Sciannamea – Zerogrammi
Produzione Onda Teatro
In collaborazione con Sistema Teatro Torino

 

Dai 3 anni

Rompere le scatole significa disturbare, ma anche essere presenti, farsi notare, fare emergere un’emozione nascosta.

Due attrici in scena giocano con le scatole utilizzando il linguaggio del corpo, fisico e sonoro, con poche parole rarefatte. La relazione fra i due personaggi mette in moto una dinamica poetica, surreale, a volte comica che permette loro di comprendere ed esprimere i sentimenti, la pienezza della propria identità.
L’incontro con l’altro – portatore di benessere e di malessere, punto di riferimento e di confronto, amico e nemico, sostegno per crescere e differenziare la propria personalità – permette alle emozioni di emergere. Le due protagoniste si “rompono le scatole” a vicenda e in questo modo crescono e diventano autonome, scoprendo le loro doti e i loro limiti.
Le emozioni vissute dalle due protagoniste si tramutano in lievi coreografie, in azioni teatrali e in immagini evocate attraverso la tecnica del videomapping.
Le scatole si trasformano, diventano macchinine, robot, vestiti, carillon. La loro forma e il contenuto sono condivisi, giocati insieme, in modo che le protagoniste vivano pienamente i sentimenti, senza esserne sopraffatte. Così sono libere di sentire la paura che diventa coraggio, le lacrime di tristezza che si consolano negli abbracci, la rabbia rossa che si rilassa nelle coccole e nel respiro e la felicità che esplode in sorrisi, capriole, danza, meraviglia.

Scheda didattica ROMPERE LE SCATOLE (scarica pdf)

« Rompere le scatole », littéralement « casser les boites », correspond en français à l’expression casser les pieds. En italien, cela signifie déranger mais aussi être présent, se faire remarquer, exprimer une émotion cachée. Sur scène, deux actrices jouent avec les boites en utilisant le langage du corps, physique et sonore, et très peu la parole. La relation entre les personnages crée une dynamique poétique, surréelle, parfois comique qui leur permet de comprendre et d’exprimer leurs sentiments, la plénitude de leur identité.
La rencontre avec l’autre – porteur de bien-être et de malaise, point de référence et de comparaison, ami et ennemi, soutien pour grandir et différencier sa propre personnalité – permet aux émotions de surgir. Les deux protagonistes se « cassent les boites » (se cassent les pieds) l’une l’autre et ainsi elles grandissent et deviennent indépendantes, en découvrant leurs forces et leurs limites. Elles sont libres de sentir la peur devenir courage, les larmes de tristesse se consoler dans les étreintes, la rage rouge se détendre dans des câlins et dans le souffle, le bonheur exploser en sourires, culbutes, danse, émerveillement.